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L’evento si è svolto a Poggiomarino grazie al maestro e tenore Matthew Lamberti; il ricordo del Rettore Presidente Sante De Angelis per Benedetto XVI e per il suo lavoro per la Pace

Nella prestigiosa cornice della parrocchia della Madonna del Rosario di Poggiomarino (Napoli) si è svolto il tanto atteso Concerto di Natale, patrocinato dall’Accademia Bonifaciana di Anagni, alla presenza dello stesso Rettore Presidente Sante De Angelis, giunto appositamente nella ridente cittadina campana per l’occasione.

All’evento denominato “Una Stella a Betlemme” hanno partecipato il tenore Matthew Lamberti, il pianista Lorenzo Savarese e la violinista Fiorina Vece. Il vasto repertorio, che includeva musiche adatte per la circostanza e brani tratti dalle colonne sonore dei film più amati dal pubblico, è stato eseguito con la solita professionalità e bravura dei tre maestri.

Per l’occasione il Grand’Ufficiale Sante De Angelis ha poi consegnato al termine della manifestazione canora e musicale, presentata da Maria Grazia Bonagura, gli Attestati di Benemerenza della Bonifaciana al Sindaco di Poggiomarino avvocato Maurizio Falanga, al Luogotenente dei Carabinieri Giuseppe Garozzo, alla dottoressa Rosa Finaldi, alla signora Teresa Panariello, al geometra Nicola De Rosa e alla signora Anna Lervini Giugliano.

Un ringraziamento particolare è stato rivolto al parroco della Comunità parrocchiale della Madonna del Rosario in località Flocco, don Antonio Guarino, per la squisita ospitalità e per la sua attenzione alle manifestazioni non solo a carattere religioso, ma soprattutto sociale e culturale.

Il Rettore Presidente, nel suo saluto iniziale aveva ricordato proprio l’appello di papa Francesco per ricordare nelle preghiere il papa emerito Benedetto XVI, gravemente malato che “ha servito la verità, ne è stato ricercatore umile, coraggioso e appassionato – spesso inascoltato e incompreso – la centralità della dignità umana, il significato della libertà. La grandezza dell’amore: quello di Dio e quello dell’uomo, inscindibilmente uniti”, (al momento dell’uscita del presente servizio Benedetto XVI ci ha lasciato nella mattinata del 31 dicembre) e soprattutto l’impegno di Ratzinger per la pace durante i suoi quasi otto anni di pontificato: “la parola “pace”, non semplice assenza di guerre e tumulti, ma pienezza di bene per ognuno e per tutti, nella sua etimologia ha un elemento che oggi è particolarmente urgente e vitale rimettere al centro. Rinvia a una radice sanscrita – ha detto De Angelis – che significa ‘legare’, unire, saldare; ci dice che la pace è unione, anzi comunione, vocazione costitutiva di ogni persona e di ogni popolo. Dalla presente crisi possiamo uscire solo insieme, riconoscendoci tutti come appartenenti alla stessa famiglia umana e generando una società più giusta”. Ed ancora: “Non vi è altra strada che operare nella realtà internazionale mediante la cultura della fraternità e della pace: quella che tutti i nostri insigniti ed accademici dal 2003 ad oggi, con diverse iniziative hanno cercato di promuovere, pur nella consapevolezza che la fraternità e la pace – a differenza dell’uguaglianza e della libertà – non possono essere imposte dall’alto o dall’esterno, perché si collocano al livello interiore delle convinzioni e dell’affettività nel sentirsi parte dell’unica famiglia umana”.