La cerimonia del 16 novembre si preannuncia come un momento di riflessione e celebrazione, riunendo personalità del mondo ecclesiastico, culturale e sociale per rendere omaggio a chi, come Sante De Angelis, si impegna quotidianamente nella promozione dei valori cristiani e della dignità umana.
- Nicola Ciervo
- 4 Novembre 2024
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Il 16 novembre 2024, presso la Tenuta Leone di Calvanico (SA), si terrà la cerimonia di conferimento della XXª edizione del Premio Internazionale Giovanni Paolo II. Tra i premiati spicca Sante De Angelis, riconosciuto per la sua dedizione nella promozione dei valori cristiani e della sacralità della vita. Questo prestigioso riconoscimento si aggiunge ad altri due premi ricevuti da De Angelis in Campania nell’ultimo mese: il Premio Internazionale Padre Pio da Pietrelcina il 12 ottobre e il Leone d’Oro Alato di San Marco, conferitogli a Roccaromana il 19 ottobre.
Il Premio Internazionale Giovanni Paolo II, organizzato dall’Associazione “AGLAIA” e giunto alla sua ventesima edizione, ha una rilevanza sia nazionale che internazionale. Viene assegnato a personalità che si distinguono per la tutela della sacralità della vita, seguendo i principi cristiani della Chiesa Cattolica. Tra gli insigniti delle passate edizioni figurano personaggi illustri come Papa Benedetto XVI (2007) e Papa Francesco (2018), insieme a molte altre personalità di spicco nei settori della cultura, della politica, dell’arte e delle istituzioni.
Sante De Angelis, fondatore e Rettore Presidente dell’Accademia Bonifaciana di Anagni, ha dedicato la sua vita alla promozione della pace e del dialogo interreligioso. L’Accademia è nota per il Premio Bonifacio VIII, assegnato a chi contribuisce alla diffusione di una cultura di pace. In merito al Premio Giovanni Paolo II, De Angelis ha condiviso la seguente dichiarazione:
Il destino che accomuna i protagonisti della storia è quello di essere oggetti di discussione. Non si discute dell’insignificante, ma di ciò e di chi ha o ha avuto significato nella storia e per la storia. Giovanni Paolo II, cittadino onorario di Anagni dal 31 agosto 1986 e ‘primo insignito’ del Premio Internazionale Bonifacio VIII dal 1° ottobre 2003, con la sua avventura umana e il suo lungo pontificato, ha certamente avuto molti significati che è difficile racchiudere o presentare tutti in un breve commento. Personalmente ho avuto e continuo ad avere un grande affetto verso questo grande Pontefice che ha guidato la Chiesa e il Mondo nel passaggio dal secondo al terzo millennio, che è stato un punto di riferimento per tutti i giovani della mia generazione e che ho avuto il privilegio di incontrare ben tredici volte. Quindi essere insignito di un Premio a Lui intitolato, non può che emozionarmi e a fare di più e meglio affinché il suo messaggio venga conosciuto anche alle generazioni di oggi. Giovanni Paolo II, infatti, sottolineava spesso, che i giovani saranno ‘gli artefici del futuro’. ‘I giovani non sono solo evangelizzati, ma sono anche evangelizzatori che fanno conoscere il Vangelo ai loro coetanei, compresi coloro che si sono allontanati dalla Chiesa e quelli che ancora non hanno ascoltato la Buona Novella’. ‘Molti giovani – aggiungeva – hanno un enorme potenziale di generosità, di dedizione e di impegno e si sentono attratti da forme di lavoro volontario, specialmente quando si tratta di servire i bisognosi’. La sua fu una battaglia combattuta senza spargere sangue, solo con la forza dello spirito. Un vero e proprio rivoluzionario che agì con la forza delle parole (e della preghiera).