Footer Logo

“Cena di lavoro” in Vaticano con la Bonifaciana e i massimi rappresentanti delle Ambasciate del Gabon, Haiti e Congo presso l’Italia e la Santa Sede. A giugno l’intera delegazione sarà ad Anagni.

“Promuovere la cultura della pace significa orientare il pensiero e l’azione creativa dell’uomo verso un futuro di vita, di luce e di speranza, opposto a quella concezione del mondo che vede la terra come una cupa e tragica arena, in cui una parte dell’umanità accumula e orienta le proprie energie contro altre parti di umanità e contro l’ambiente naturale, in cui le è consentito di esistere, esaltando quindi la propria azione negativa portatrice di sofferenza e di morte. Una visione questa che finisce per essere inesorabilmente autodistruttiva”. Così si è espresso il Rettore Presidente dell’Accademia Bonifaciana, durante una serata “diplomatica” all’insegna dell’amicizia e della fratellanza che si è svolta presso alcuni locali della Santa Sede. Ed ha continuato: Una cultura proiettata verso la speranza e la vita deve necessariamente essere rivolta in via prevalente ai giovani, agli studenti e al mondo della scuola di ogni ordine e grado. Là, nella scuola, stanno coloro sulle cui gambe camminerà il futuro. Educare, quindi, per costruire un futuro di Pace riguarda la vita delle prossime generazioni, ma sappiamo che la responsabilità di quel futuro è in gran parte nelle mani delle generazioni presenti, cioè nelle mani nostre, poiché i nostri comportamenti condizioneranno fortemente la loro vita. Noi delle generazioni attuali veniamo da un passato e viviamo un presente segnati da ingiustizie, da guerre e violenze terribili, che sono effetto e causa di culture che hanno esaltato la forza e la sopraffazione. Perciò la speranza di un futuro di pace è riposta innanzitutto nell’affermazione di una cultura nuova che abbia al centro i diritti umani per tutti e il conseguimento della giustizia attraverso la nonviolenza e la pace. Le scuole sono il luogo dove si può seminare la speranza. L’educazione alla pace nelle scuole è quindi fondamentale”, dichiarazione subito condivisa dai tre diplomatici presenti alla cena di lavoro, che ha riunito, in un prestigioso locale in via della Conciliazione in Vaticano, le loro eccellenze Monsieur Henri Okemba, ambasciatore della Repubblica del Congo in Italia e Monsieur Jean Jude Piquant, Ambasciatore dell’Haiti presso la Santa Sede; e alcuni partner d’affari italiani, tra cui il signor Moreno Di Legge, il signor Giovanni Ritirossi e sua moglie Federica Millello. Ospite d’onore, il Grand’Ufficiale professor Sante De Angelis, rettore presidente dell’Accademia Bonifaciana di Anagni. Con la sua presenza è stato presente anche il Primo Consigliere dell’Ambasciata del Gabon presso la Santa Sede, il Signor Anaclet Boundzingui. L’organizzazione della serata, è stata designata dalla signora Sabine M’Bongo, mediatrice culturale, laureata in Diritto Canonico, interprete e traduttrice, che lavora anche presso l’ambasciata del Gabon presso la Santa Sede.

Nel corso di questo incontro, i commensali hanno discusso, facendo riferimento alle parole iniziali del Rettore Presidente De Angelis, su diversi settori di sviluppo economico e sociale dei rispettivi paesi. L’ambasciatore del Congo in Italia ha rilevato alcuni problemi che colpiscono alcuni paesi africani e che costituiscono minacce per la vita delle popolazioni, come il fenomeno dei giovani detti di strada. Nel suo paese, il Congo, esistono dei giovani chiamati «bambini neri»; in Costa d’Avorio, i «microbi»; in Camerun sono anche chiamati «microbi». Anche Haiti conosce un fenomeno simile e lo Stato cerca di trovare soluzioni, ad esempio dando occupazioni a questi giovani, per preparare loro un futuro migliore. Diversi paesi in Africa hanno anche avviato iniziative di accompagnamento, come attività di apprendimento nei centri di formazione. L’obiettivo è anche quello di lottare contro l’immigrazione clandestina perché questi giovani, non vedendo una via d’uscita per un futuro migliore nei loro paesi, cercano di uscire, sperando di trovare meglio altrove e specialmente in Europa. Si è anche ripreso il discorso della “Cultura della Pace”, tema tanto caro da venti anni a questa parte alla Bonifaciana, tant’è che l’ha adottata come proprio motto ufficiale e quindi come base necessaria per poter preparare questi giovani allo sviluppo della società e per la lotta per la dignità della persona umana, garantire l’uguaglianza tra donne e uomini, temi sui quale insiste molto il Santo Padre Francesco nei suoi scritti e nei suoi interventi pubblici.

Dopo queste riflessioni e scambi, Sua Eccellenza Henri Okemba ci ha fatto vedere le foto del centro di formazione realizzato da Sua Eccellenza Signor Presidente della Repubblica e Capo dello Stato del Congo Denis Sassou Ngouesso. Altri centri sono in fase di realizzazione, ha rivelato. Vedendo questo sforzo, l’Accademia Bonifaciana e i partner imprenditori italiani hanno deciso di accompagnare il Congo-Brazzaville in questi progetti, attraverso il suo rappresentante diplomatico a Roma, l’ambasciatore Henri Okemba.

Il primo centro già costruito, deve essere allestito e deve essere attuato un programma di formazione multisettoriale in cui questi giovani possano essere formati, affinché siano in grado di creare medie e piccole imprese (PMI). Su proposta di Sua Eccellenza, signor Ambasciatore, sono stati identificati i seguenti settori di formazione: agricoltura, meccanica, elettricità, muratura (costruzione), carpenteria, riparazione di auto, cucina, estetica, parrucchiere, pesca, cucitura e calzoleria.

Altre aree di formazione potranno essere aggiunte con il tempo.

Il signor Henri Okemba ha anche affrontato il punto riguardante l’attrezzatura completa del centro e dei formatori che andranno sul posto per la durata prevista per ogni formazione. I partner imprenditoriali italiani e la Bonifaciana, hanno manifestato il loro interesse a collaborare con la Repubblica del Congo. Il presidente dell’Accademia De Angelis, è intervenuto anche proponendo di far partecipare un’azienda italiana di sua conoscenza, situata a Verona e che opera nella realizzazione di pozzi e trivellazioni nei villaggi. Monsieur Jean Jude Piquant, Ambasciatore dell’Haiti presso la Santa Sede, ha invece pensato di poter organizzare nel suo Paese una tavola rotonda con l’Accademia Bonifaciana, sul tema della “Cultura della Pace”, che si può promuovere secondo il diplomatico, soltanto attraverso l’educazione, lo sviluppo economico e i diritti umani.

La serata si è conclusa con una preghiera, affidando a Dio la realizzazione di tutte queste iniziative e con l’appuntamento per domenica 11 giugno ad Anagni, per contraccambiare la visita alla Bonifaciana e far “immergere” nelle bellezze monumentali e storiche della città dei papi i diplomatici africani.