- Sante De Angelis
- 9 Marzo 2023
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Presenti i rappresentanti delle Associazioni combattentistiche e d’Arma, civili, delle forze armate e di polizia, con l’Accademia Bonifaciana. La fanfara del Reggimento dei Carabinieri a cavallo, ha animato la cerimonia, che si è svolta a Roma a Casal Boccone.
Anche l’Accademia Bonifaciana di Anagni, ha partecipato con grande piacere ed onore alla celebrazione eucaristica in memoria di tutti i defunti civili e militari appartenenti alle forze armate e di polizia e delle vittime di ogni guerra, di attentato e del dovere, che si è svolta presso la parrocchia romana di Santa Maria delle Grazie a Casal Boccone. La messa, è stata presieduta da Sua Eccellenza Monsignor Enrico dal Covolo, Assessore del Pontificio Comitato di Scienze Storiche in Vaticano e Presidente del Comitato Scientifico dell’istituzione anagnina e voluta dal parroco don Demetrio Francesco Quattrone, che già nella sua precedente sede di servizio, aveva voluto annualmente questa celebrazione a ricordo di tutti i caduti, con la collaborazione del dottor Francesco Langella Segretario Generale Incaricato per le Relazioni Esterne della Pontificia Università Salesiana di Roma.
Alla cerimonia religiosa, erano presenti, oltre alla Bonifaciana, molte famiglie, associazioni civili e militari di ogni ordine e grado, e rappresentanti della Croce Rossa, dell’Esercito, della Marina Militare, dell’ Aeronautica, dell’Arma dei Carabinieri, della Polizia di Stato, della Guardia di Finanza, della Polizia Penitenziaria, della Polizia di Roma Capitale e dei Vigili del Fuoco. Ad animare e a solennizzare il tutto, la prestigiosa Fanfara del 4° Reggimento Carabinieri a cavallo diretta dal maestro Luogotenente Fabio Tassinari e di cui fa parte anche il Brigadiere anagnino Giorgio Cardinali.
Monsignor dal Covolo, ha tenuto, come sempre un’omelia molto toccante. Tra l’altro ha detto: “Autorità civili, militari e religiose, Reverendo don Demetrio, parroco di questa chiesa di Santa Maria delle Grazie, che anche quest’anno ci accoglie con gioia, componenti della Fanfara del 4° Reggimento dei Carabinieri a cavallo, che allietate e solennizzate questa Celebrazione Eucaristica, cari Fratelli e Sorelle tutti… nella Messa che celebriamo si intrecciano due misteri centrali della vita cristiana: le tentazioni di Gesù nel deserto, in questa prima domenica di Quaresima; e il mistero della morte, perché facciamo memoria di tutti i defunti civili e militari appartenenti a ogni ordine militare, e insieme a loro ricordiamo le vittime di ogni guerra e di ogni attentato, e le vittime del dovere. Certo, molte emozioni si affacciano prepotenti alla nostra mente e al nostro cuore nella celebrazione di questa Messa. Prima di tutto – e forse è questa l’emozione più immediata –, davanti, e soprattutto dentro di noi, si affaccia il caro e dolce volto di tante persone che abbiamo amato o che abbiamo imparato a stimare, e che ormai non sono più, almeno fisicamente, tra di noi… E noi oggi le ricordiamo tutte, nella comunione dei santi…. Ma dietro a queste emozioni – ha continuato il Presule – commoventi, rimane pur sempre un tragico interrogativo, al quale in definitiva la Parola di Dio ci richiama. Perché l’omelia non può ridursi a un elogio funebre, e nemmeno a una serie di ricordi, sia pure edificanti e graditi. L’omelia rimane pur sempre una conversazione sulla Parola di Dio. La morte rimane, è vero, una porta stretta e dolorosa da varcare. Ma la certezza della fede è che, oltrepassando questa porta, noi incontreremo il Volto amato di Gesù, nostro fratello e amico, che ci accoglierà sorridente: “Venite, benedetti del Padre mio… Ricevete il Regno, nel posto che vi ho preparato”. Lì, o Signore, noi attendiamo di arrivare, per contemplare il tuo Volto, e i volti di tante persone eroiche, che ci hanno preceduto. Perché, noi lo crediamo – ed ha concluso – l’amore vince la morte, e vive per sempre”.
“È stato un piacere partecipare a quest’evento, non solo perche a presiederlo era il nostro presidente del Comitato Scientifico monsignor Enrico dal Covolo – ha dichiarato il Rettore Presidente della Bonifaciana Sante De Angelis – ma anche per la celebrazione in se, che ci ha dato la possibilità di ricordare tutti i nostri caduti nell’adempimento del proprio dovere, civili e militari, che in questi anni e non solo ci hanno lasciato, senza dimenticare quelli attuali del conflitto ucraino-russo”.
(servizio e foto a cura dell’ufficio Comunicazioni Sociali dell’Accademia Bonifaciana)