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L’appuntamento avrà luogo nella Sala della Ragione del Comune di Anagni, sabato 10 febbraio alle ore 10.  Al biblista e teologo di fama mondiale, ospite della Bonifaciana, si deve la definizione di  “piccola Sistina sotterranea” alla cripta di San Magno, che custodisce uno dei cicli pittorici più belli che l’età medievale ci abbia lasciato. Mons. dal Covolo: “Un appuntamento da non perdere, di grande riflessione, con un oratore d’eccezione”.

“Biblista, esegeta, ebraista, teologo. L’elenco delle qualifiche che caratterizzano il Cardinal Gianfranco Ravasi forniscono un indicatore della sua profonda cultura e della sua capacità di addentrarsi in un Sapere articolato e multiforme, abbinato a un ammirevole spirito divulgativo, vista la raffinata efficacia con cui Ravasi sa trasmettere a tutti i concetti apparentemente più ermetici. A lui il Premio Internazionale Bonifacio VIII “…per una cultura della Pace…”, nella sua XXII edizione, assegnerà il riconoscimento alla carriera, preceduto da una Lectio Magistralis, dal tema “L’umanesimo necessario tra scienza e nuova comunicazione”, che lo stesso porporato terrà nella Sala della Ragione del Comune di Anagni”.

Così il Rettore Presidente dell’Accademia Bonifaciana Gr. Uff. Prof. Sante De Angelis, annuncia, l’ennesima iniziativa ad altissimo livello culturale, che l’istituzione che presiede, ormai da oltre un ventennio, ha varato nel corso di quest’anno accademico, aperto solennemente lo scorso 1° e 2 dicembre. Il Cardinal Ravasi – continua – riceverà il premio per il suo impegno concreto a creare occasioni di confronto tra le generazioni e le culture, dando valore al dialogo e al tessuto delle differenze, alla ricerca di tutto ciò che rende l’uomo “pienamente umano”. È questa la spinta che nel 2011 lo ha portato a istituire il “Cortile dei Gentili”, iniziativa di rilievo internazionale che ha toccato le grandi capitali mondiali affermandosi come spazio aperto al pluralismo delle idee, capace di stimolare un dialogo costruttivo tra credenti e non credenti su grandi tematiche (e problematiche) di attualità, come l’etica, la legalità, la scienza, la fede, l’arte e le nuove tecnologie, attraverso eventi, incontri, dibattiti, ricerche e occasioni di condivisione”. È proprio la ricerca del dialogo e della condivisione, con uno sguardo attento e aperto alla propagazione di una “cultura di pace”, da sempre motto della Bonifaciana: “Fides scientia virtus pro pacis cultu”, che è un insieme di valori, atteggiamenti, tradizioni e modi di comportamento e stili di vita fondati su: rispetto per la vita, rifiuto della violenza e promozione e pratica della nonviolenza tramite l’educazione, il dialogo e la cooperazione ruolo chiave che compete a genitori, insegnanti, politici, giornalisti, organismi e gruppi religiosi, agli intellettuali, a quanti sono impegnati in attività scientifiche, filosofiche, creative e artistiche, agli operatori in campo sanitario e umanitario, agli operatori sociali, ai dirigenti a vari livelli come pure alle organizzazioni non governative, che ha reso naturale e stimolante il contatto tra l’Accademia Bonifaciana e il “Cortile dei Gentili” e la presenza del ritorno del Cardinal Ravasi ad Anagni, dopo che l’aveva visitata ai tempi del luminoso episcopato del mai dimenticato monsignor Luigi Belloli, che con l’allora Prefetto della Biblioteca-Pinacoteca Ambrosiana di Milano, aveva un rapporto di sincera amicizia e profonda stima vicendevole, essendo stato Ravasi alunno del Pontificio Seminario Lombardo di Roma, dove Belloli era stato Rettore, prima di essere nominato da Giovanni Paolo II, Vescovo di Anagni-Alatri.

Il porporato, verrà accolto, oltre che dal Rettore Presidente dell’Accademia Bonifaciana, dal Presidente del Comitato Scientifico e Assessore del Pontificio Comitato di Scienze Storiche S.E. Mons. Enrico dal Covolo, dai Membri del Comitato Scientifico, dalle Autorità Diplomatiche accreditate presso la Santa Sede e la Repubblica Italiana, da quelle Politiche, Civili, Religiose e Militari, tra cui il Sindaco della Città di Anagni Avv. Daniele Natalia. Prima di raggiungere la Sala della Ragione, dove ci sarà la Cerimonia, coordinata dal Cav. Prof. Gaetano D’Onofrio, visiterà i monumenti principali della città e soprattutto la Cattedrale, la Cripta di San Magno da lui stesso definita “la Sistina del Medioevo”, con il Palazzo Papale e la Sala dello Schiaffo.

“Il Cardinale Ravasi nella sua Lectio, che terrà all’Accademia Bonifaciana – ha detto Monsignor dal Covolo – proporrà cinque «sguardi», spunti di riflessione sul mondo: la società contemporanea, la visione antropologica, la religione, la scienza e la nuova comunicazione. Un appuntamento da non perdere, di grande riflessione, con un oratore d’eccezione quel’è Sua Eminenza, al quale mi lega una antica amicizia”.

 La Motivazione del Premio 

“Per la sua autorevole e prestigiosa carriera, con molte pubblicazioni, quale biblista, ebraista, esegeta, esperto nel dialogo con le scienze, nella quale ha superato i confini della religione, coniugando rigore filologico e grande capacità comunicativa, riuscendo a diffondere le proprie riflessioni al più eterogeneo e vasto pubblico.”

S.Em. Card. Gianfranco Ravasi

È nato a Merate (LC) nel 1942, esperto biblista ed ebraista, è stato Prefetto della Biblioteca-Pinacoteca Ambrosiana di Milano e docente di Esegesi dell’Antico Testamento alla Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale. Da Benedetto XVI fu nominato Arcivescovo nel 2007 e cardinale nel 2010, ha presieduto il Pontificio Consiglio della Cultura e la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra. Autore di oltre centocinquanta volumi d’argomento biblico, letterario e di dialogo con le scienze, edizioni curate e commentate dei Salmi, del Libro di Giobbe, del Cantico dei Cantici, del Libro della Sapienza e di Qohelet. Tra i titoli Breve storia dell’anima (2003), Breviario Laico (2006), Questioni di fede (2010), Le parole del mattino (2011), L’incontro, Esercizi Spirituali in Vaticano (2013), Il cardinale e il filosofo Le meraviglie dei Musei Vaticani (2014), Le Beatitudini (2016), Breviario dei nostri giorni (2018), Cuori inquieti. I giovani nella Bibbia (2018), Le sette parole di Gesù in croce Piccolo dizionario dei sentimenti (2019), Le sette parole di Maria Scolpire l’anima. 366 meditazioni quotidiane (2020), Il grande libro del Creato (2021). Scrive per i quotidiani L’Osservatore Romano, Avvenire e Il Sole 24 Ore. Ha condotto per più di venticinque anni la rubrica domenicale “Le frontiere dello Spirito” sull’emittente televisiva Canale 5.

Il Cardinal Ravasi è membro di una ventina di Accademie italiane e internazionali (tra le quali l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, l’Accademia letteraria Parnassos di Atene), così come è stato insignito di vari Premi sia letterari sia civili, di diverse onorificenze di Stati e di una ventina di lauree honoris causa conferitegli da università in varie parti del mondo e dal 10 febbraio prossimo, sarà anche Senatore Accademico della Bonifaciana di Anagni e Premio Internazionale Bonifacio VIII.

Il Premio Bonifacio VIII

Il Premio Bonifacio VIII, nato in occasione del settimo centenario dello “schiaffo” e della morte del pontefice Benedetto Cajetani, (1303 – 2003), è un evento dedicato a Papa Bonifacio VIII, che, con la creazione del primo Giubileo della storia della Cristianità, ha consegnato all’umanità un’importante occasione di riflessione spirituale e di perdono. 

Le Edizioni precedenti, celebrate a Fiuggi e ad Anagni hanno visto alternarsi a ritirare il premio Eminenti personaggi della Chiesa, tra cui possiamo ricordare gli Eminentissimi Cardinali Josè Saraiva Martins, Jorge Mejia, Andrzej Maria Deskur, Jean-Louis Tauran, Zenon Grocholewski, Renato Raffaele Martino, Javier Lozano Barragan, Paul Poupard, Achille Silvestrini, Jorge Medina Estevez, Crescenzio Sepe, Angelo Comastri, Angelo Scola, Walter Kasper, Giovanni Lajolo, Julian Herranz Casado, William J. Levada, Francesco Marchisano, Walter Brundmuller, Raymond Leo Burke, Velasio De Paolis, Paolo Sardi, Franc Rodè, Agostino Vallini, Lorenzo Baldisseri, Edwin Frederick O’Brien, Kurt Koch, Ernest Simoni, Marc Armand Ouellet, Dominique Mamberti, Angelo Bagnasco, Fernando Filoni, Augusto Paolo Lojudice, José Tolentino de Menconca, Silvano Maria Tomasi, Pierbattista Pizzaballa, Mauro Gambetti, Vìctor Manuel Fernàndez, Fra Ibrahim Faltas; della società civile, politica,  militare e scientifica (tra cui i Presidenti del Parlamento Europeo l’On. David Sassoli, l’On. Antonio Tajani e l’ On. Jerzy Karol Buzek; il Premier Ucraino On. Yulia Tymoshenko; i Presidenti emeriti della Repubblica  Oscar Luigi Scalfaro e Carlo Azeglio Ciampi, il Premio Nobel Rita Levi Montalcini, il Senatore Giulio Andreotti, il prof. Romano Prodi, il Senatore Nicola Mancino, l’On. Gianfranco Fini, l’On. Roberto Fico, l’ On. Irene Pivetti, il prof. Francesco Paolo Casavola, il prof. Giorgio Lattanzi, l’On. Gianni Letta), della cultura (il prof. dott. Giuseppe dalla Torre del Tempio di Sanguinetto, il prof. Lorenzo Ornaghi, il prof. dott. Renato Guarini, il dott. Paolo Gambescia) e così via. Per ricordare questo “avvenimento storico”, l’Accademia Bonifaciana, che ha sede legale nel Palazzo Papale di Anagni, ha ideato questo Premio unico nel suo genere, perché tiene in considerazione la perdonanza bonifaciana e l’attuale periodo che stiamo vivendo, dove la Pace in alcuni punti del mondo è ancora un’ utopia…  Per questo ci sentiamo di dare rilievo e valore ad una cultura che sia sempre rivolta alla Pace – ha concluso il Rettore Presidente De Angelis – tanto è vero che il 1° ottobre 2003, il Premio fu consegnato, dal sottoscritto, accompagnato dall’Autore della scultura, sopra tutti al nostro San Giovanni Paolo II, Pontefice, di venerata memoria, artefice e araldo della Pace nel mondo, nonché tra l’altro, già cittadino Onorario di Anagni dal 31 agosto 1986. Realizzando tale proposito, infatti, è sembrata piacevole anche la coincidenza con l’indizione da parte dell’attuale Pontefice Francesco, del Giubileo straordinario della Misericordia, nel 2015, onorando il Papa del Primo Giubileo, il quale volle annunciare ed aprire l’Anno Santo del 1300 per la pacificazione tra gli uomini in un periodo tanto irrequieto, come tali sono state e sono le intenzioni di Papa Bergoglio nel celebrare questa ricorrenza e quella del prossimo Giubileo del 2025 che ha come motto “Peregrinantes in Spem” – “Pellegrini di speranza”, emblema, che possa diventare per il mondo un autentico contenuto da sperimentare.